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Effetti incrementali nel breve periodo in seguito a diradamento selettivo su un popolamento artificiale di pino nero

Tesi di laurea triennale di Riccardo Scanferla.

UnipdCon questo studio si è voluto confrontare gli effetti di diverse modalità di diradamento sulla produttività di un popolamento artificiale di pino nero, (Pinus Nigra J.F. Arnold) impiantato agli inizi degli anni ’70.

Nello specifico, grazie alla misura delle ampiezze anulari registrate nel quinquennio precedente al taglio (2011-2015) e a quelle del seguente biennio (2015- 2017), è stato possibile confrontare l’andamento dell’incremento di diametro corrente medio e periodico registrato nel periodo pre, e post trattamento.

Un ulteriore parametro calcolato è stato l’incremento di area basimetrica periodico (BAI).

Da 81 piante appartenenti al piano dominante è stata prelevata una carota lignea utilizzando un  succhiello di Pressler, mentre le misure delle ampiezze anulari sono state condotte con  uno stereoscopio (SMIL3) con precisione millimetrica.

La pineta oggetto di studio, è situata nel versante senese del Monte Amiata e il protocollo sperimentale utilizzato è quello applicato dal progetto SelpiBioLife [LIFE13 BIO/IT/000282]. L’obbiettivo del progetto è dimostrare come, una modalità di trattamento selvicolturale selettiva in pinete di pino nero, incrementi la funzionalità complessiva dell’ecosistema e il grado di biodiversità. Nonostante sia stata dimostrata la sua efficacia sugli effetti incrementali e di stabilità dei popolamenti artificiali di pino nero, per le pinete Toscane, la pratica colturale tradizionale resta il diradamento dal basso. Lo scopo dello studio è avvalorare l’efficacia del diradamento selettivo sulla funzione di produzione del bosco nel breve termine.

Relatore: Mario Pividori
Correlatore: Paolo Cantiani
Corso di laurea in Scienze Forestali ed Ambientali (Classe L-25) - classe delle lauree in Scienze e Tecnologie Agrarie e Forestali. AA 2017-2018. Università degli Studi di Padova